auschwitz

Con il supporto di:

Città di Venaria Reale e Presidenza del consiglio della Città

e la Biblioteca Tancredi Milone 

In collaborazione con

                                   

PRESENTANO

Il video è destinato alle classi terze delle scuole medie

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IL PLASTICO

Realizzato dall’Associazione Club Modellistico “296 Model Venaria” il plastico è fedele nella riproduzione e unico nel suo genere, realizzato con tecniche all’avanguardia. Per la costruzione sono stati adoperati software come Autocad 3D, per l’acquisizione dei particolari delle sovrastrutture (block delle donne, degli uomini, camere a gas, forni crematori, altane, recinzione, corpo di guardia, vagoni ferroviari ecc.) e stampanti 3D per la costruzione di altri particolari come ad es. il corpo di guardia, i vagoni ferroviari e parte della recinzione.

TESTO RECITATO

Dal 20 dicembre 1963 al 20 agosto 1965 si svolse a Francoforte sul Meno un processo contro un gruppo di SS e di funzionari del Lager di Auschwitz. Per la prima volta la Repubblica Federale Tedesca affrontava in maniera impegnativa la questione delle responsabilità individuali, dirette, imputabili ad esecutori di ogni grado, attivi ad Auschwitz. Nel corso di 183 giornate vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti al lager. Nel corso di quei due anni la storia dei campi di Auschwitz dall’apertura, nel giugno del 1940, all’evacuazione per l’avvicinarsi delle truppe russe nel gennaio del 1945, fu rievocata da chi vi aveva partecipato come vittima, aguzzino o complice. Lo scrittore e drammaturgo Peter Weiss assistette a molte sedute del processo di Francoforte. Dagli appunti presi durante queste sedute, lo scrittore ricavò i materiali per “L’istruttoria”. Il testo recava il sottotitolo di “Oratorio in 11 canti”.

E proprio il riferimento ai canti non può che rimandare alla Divina Commedia di Dante e a quell’inferno di bolge, diavoli, demoni, gironi, all’eterno dolore e la perduta gente. In una brevissima nota che accompagnava la versione a stampa, Weiss sottolineava di aver voluto portare sulla scena «nur ein Konzentrat», solo un concentrato delle varie deposizioni dei testimoni e imputati del processo e, questo concentrato, doveva «contenere solo fatti, così come emersero dal dibattito processuale». Pochi mesi dopo il processo, il 19 ottobre 1965, in ben 16 teatri europei il dramma fu presentato sotto forma di lettura scenica oppure come vero e proprio spettacolo teatrale. Fu un evento come si direbbe oggi mediatico e politico di grande rilievo.

I CANTI I canti descrivono, uno dopo l’altro, gli aspetti della prigionia e del percorso di morte all’interno del campo di sterminio di Auschwitz.
Il video, reinterpretando alcuni titoli, ne ripropone una parte:

• introduzione: breve storia dei tre principali campi di concentramento: Auschwitz I, Auschwitz II Birkenau e Auschwitz III Buna-Monowitz;

• il canto della banchina che descrive l’arrivo ad Auschwitz dei treni e la successiva selezione dei prigionieri tra coloro che vengono destinati alla morte immediata e quelli destinati al lager;

• il canto dei lager che propone la panoramica del campo, descritto tecnicamente nelle sue installazioni e dimensioni, con freddezza documentaristica;

• il canto del fenolo che descrive le sperimentazioni dolorosissime effettuate sui prigionieri e le iniezioni mortali di fenolo;

• il canto del lager femminile che descrive la condizione delle donne all’interno del lager;

• il canto del lager maschile che descrive la condizione degli uomini all’interno del lager;

• il canto delle camere che descrive l’inganno a cui sottoponevano i prigionieri, facendo credere loro che avrebbero fatto una doccia, mentre invece venivano gasati con l’acido prussico detto Ziklon-B;

• il canto dei forni che descrive la cremazione dei cadaveri dopo essere stati gasati.