Donne che hanno fatto la Scienza

Ada Day
Le donne nel corso della storia sono sempre state troppo nascoste a partire dal mondo dell’arte, della letteratura e della scienza. Per questo motivo è nato l’ Ada Lovelace day. Ogni 12 ottobre si festeggiano tutte le scienziate spesso non ricordate partendo da Ada Lovelace. Nata a Londra il 10 dicembre 1815 intraprende fin da subito, indotta dalla madre, studi matematici e scientifici. Ad Ada va il merito di essere stata la prima programmatrice della storia e di avere sviluppato ciò che viene considerato il primo software.
La nostra proposta
La Biblioteca ha deciso di aderire subito a questa giornata organizzando un evento imperdibile. Si tratta dell’Ada Lovelace Day, evento promosso dalla Compagnia San Paolo di Torino al quale parteciperemo insieme al MAcA (Museo A come Ambiente). Martedì 12 ottobre infatti, proprio presso il MAcA, dalle 14:00 alle 17:00 avrà luogo Keep Calm e passa al MAcA – Speciale Ada Day. Letture, racconti, attività esperienziali di gioco e scoperta verranno integrate alla visita multiarea del Museo. Durante l’attività si cercherà di porre l’accento sull’imprescindibile legame tra scienza, tecnologie, innovazione e sostenibilità, legame che si va ulteriormente a rafforzare se si lavora in un’ottica di non discriminazione. L’iniziativa è inserita nel programma del Sistema Scienza Piemonte per l’Ada Day 2021.
A chi è rivolto?
Il target per l’evento è un pubblico generico e famiglie (età 6 – 80). Ogni attività di visita durerà all’incirca un’ora e mezza. La prenotazione è consigliata poiché l’attività è a numero chiuso. Sarà possibile prenotare l’attività chiamando lo 011.0702535 oppure scrivendo a info@acomeambiente.org. Gli slot prenotabili sono 14:00 – 15:30 oppure 15:30 – 17:00.
Il costo dell’attività è di €6 (per i bambini partecipanti 1 accompagnatore gratis).
Le scienziate
Ma non solo Ada ha fatto la differenza. Abbiamo preparato per voi 10 libri che vi faranno cambiare prospettiva della storia. Tutti i libri sono disponibili al prestito in biblioteca, vi aspettiamo per prenotarli.
È ora che queste donne abbiano la loro rivincita.
Partiamo!
Iniziamo dalla protagonista della giornata. Figlia del poeta Lord Byron, Ada Lovelace cresce a Londra nel Diciannovesimo secolo. È una bambina fin da subito curiosa e piena di energie. Viene spinta principalmente dalla mamma a studiare matematica. All’inizio non è molto convinta del percorso scientifico ma ben presto se ne innamora fino a diventare una delle scienziate più famose al mondo ricordata come la madre dell’informatica.
Dopo il celebre libro Storie della buonanotte per bambine ribelli, torna una nuova collana dedicate alle donne più importanti della storia. Tutte vite raccontate attraverso parole, colori ed emozioni. Il giusto modo per far apprendere ai più piccoli alcuni volti ingiustamente dimenticati.
Una donna coraggiosa in un tempo difficile. Il film in questione uscito nel 2009 ci parla di Ipazia, astronoma, matematica e filosofa alessandrina nata nel 370 d.C. La sua è una vita trascorsa nella perenne ricerca e nello studio di tutte le scienze. Figlia del filosofo e geometra Teone, ha sempre lottato insieme ai suoi studenti per difendere il sapere e i testi che il mondo pagano sempre più intollerante voleva distruggere. Si aggiunse poi la rivolta cristiana ad aggravare la situazione fin quando vescovo Cirillo attacca la attacca senza sosta definendola “l’eretica”, fino ad arrivare alla sua condanna a morte.
Importante è non dimenticare la figura di questa donna. Infatti a lei sono associate le scoperte dell’astrolabio, dell’idroscopio e dell’aerometro.
“Porre l’attenzione sulle stelle luminose nel buio del secolo breve.”
Così l’autrice del romanzo, lei stessa fisica, racconta sei piccole storie di vite travagliate: Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. Tutte donne che nel corso del ‘900 hanno vissuto anni di guerre terribili ma anche portato avanti avanzamenti scientifici epocali. Le sei eroine raccontate da Gabriella Greison non sono di certo le sole donne della scienza, ma sono quelle che hanno aperto la strada alle altre, con il loro talento, la forza e la tenacia di stare in un mondo fatto di soli uomini.
Si dice sempre che dietro a un uomo c’è una grande donna. Ma comunque sempre dietro rimane, quindi troppo nascosta. Per una volta vorremmo porre l’attenzione su quella grande donna. Stiamo parlando di Milena Marić, moglie del più conosciuto Albert Einstein. Fin da bambina dimostra grandi capacità di apprendimento, che la porteranno a compiere studi accademici molto avanzati in fisica e matematica, campi inusuali per le donne dell’epoca. Conosce Albert tra i banchi di scuola, se ne innamora e insieme a lui porta avanti per vent’anni gli studi sulla relatività ristretta e sui raggi catodici. Dopo il divorzio, il famoso scienziato ricevette il premio Nobel ma i meriti a Milena non furono mai riconosciuti, in quanto Einstein stesso bruciò tutti i documenti con il doppio cognome, ponendo anche fine alla vita della povera donna.
Una vita passata nell’ombra di un genio, a posteriori anche misogino.
“Sta accadendo qualcosa di nuovo. La portata dell’evento continua a crescere”.
Naomi Alderman ci porta in un mondo distopico in cui prima le ragazze e poi le donne in generale sviluppano la capacità di infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche emanate dalle loro mani. Parlando di scienziate donne, abbiamo pensato di proporre un romanzo dove una nuova scoperta e superpotere potrebbe ribaltare completamente la situazione. Un mondo in cui s’innesca un’inedita gerarchia di potere, in cui gli uomini sono ridotti in schiavitù.
Cosa avrebbero pensato le donne della scienza nascoste e nell’ombra per anni?
Nata a Dehradun (India) il 5 novembre 1952, Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista militante ambientalista, è considerata la teorica più nota dell’ecologia sociale. Fin da piccola la casa dei genitori è frequentata da intellettuali e discepoli del Mahatma Gandhi. Vandana odia quindi il sistema delle caste e viene educata alla parità dei sessi.
Nella vita si è sempre battuta per una vita sostenibile, a favore dell’ambiente naturale che ci circonda, vincendo numerosi battaglie con multinazionali distruttive. Tutt’ora gira il mondo per spiegare le sue idee, tiene corsi nelle università e forum con rigore scientifico. Tutta la sua storie e le sue opere di bene sono spiegate in questo libro per ragazzi con estrema facilità e con creative illustrazioni che accompagnano il racconto.
Un esempio di una donna che ha sempre tenuto duro per portare avanti le sue idee.
“Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle” diceva Margherita Hack, scienziata italiana di fama mondiale.
Nasce a Firenze e fin da subito l’astrofisica è la sua vocazione. Si distingue per essere anche un’ottima atleta (campionessa di salto in lungo nei Littoriali e giocava a basket), vegetariana su influenza dei genitori e atea convintissima. Le stelle sono sempre state la sua più grande passione fin quando negli anni 60 viene invitata a Trieste, diventando così la prima donna a dirigere un Osservatorio Astronomico. La sua ascesa nel mondo della scienza è veloce facendola diventare così l’emblema della donna scienziata libera per eccellenza.
In questo libro la sua storia viene raccontata ai giovani con la spontaneità, la passione e l’impegno che hanno caratterizzato le sue scelte.
“Non avevano il diritto di voto, ma hanno riscritto la storia della scienza”.
Così Ada Sobel, giornalista americana specializzata in divulgazione scientifica, sintetizza quello che è il motore portante del suo libro. Ci racconta i profili di alcune delle scienziate che studiarono le stelle e il cielo nell’Osservatorio astronomico di Harvard nel XIX secolo. Una squadra di donne talvolta derise all’interno di un mondo a quel tempo composto da soli uomini. Queste studiose fecero alcune scoperte straordinarie: svilupparono un sistema di classificazione che fu accettato a livello internazionale ed è ancora in uso; intuirono la verità sulla composizione chimica dei cieli e definirono una scala per misurare le distanze nello spazio.
Con questo libro vogliamo dare una voce a donne che non avevano il peso che si meritavano.
Le donne menzionate nella scienza, scritta sempre da soli uomini si contano sulle dita di due mani. Per questo dopo una lunga ricerca, Nicolas Witkowski ha messo in elenco numerose scienziate andate perse nella memoria della storia. Passando da Dian Fossey a Emilie du Chatelet, da Ada Lovelace a Lise Meitner e Rosalind Franklin. Ci troviamo davanti una galleria di ritratti che invita alla scoperta della metà femminile della scienza.
Questo libro lascia finalmente spazio a quelle voci che non hanno ricevuto prima il riconoscimento per i loro meriti.
“Voglio che le bambine sappiano che per millenni alle donne è stato impedito l’accesso alla conoscenza”.
Rita Levi-Montalcini descrive così il suo perenne obiettivo nella divulgazione scientifica, soprattutto femminile. Troppe sono ancora le donne che non vengono ricordate nel corso del Novecento. Grazie a Rita, premio Nobel per la medicina, e le parole di Giuseppina Tripoldi, prende vita un libro che vuole dare onore e merito alle studiose. È dedicato alle nuove generazioni e questo impegno lo si vede attraverso i racconti brevi e semplici di 68 caratteri diversi che hanno contribuito a scoperte scientifiche fondamentali nel corso degli anni.
Una risposta
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