Biblioteche da brivido
di Elettra e Manuela

Lavorare in biblioteca: fantasia vs realtà
Quante volte nei film e nelle serie tv più paurose (ma anche nelle commedie o nei cartoni animati) abbiamo riconosciuto una bibliotecaria o un bibliotecario? E quante volte questi personaggi sanno a memoria i libri antichi, conoscono a menadito le pagine delle enciclopedie, si ricordano esattamente che al capitolo 14 del terzo volume della collezione sepolta in magazzino tra le ragnatele si trova la formula magica per liberare il mondo da un sortilegio?
Ecco, possiamo assicurarvi che in realtà il nostro ruolo è un po’ diverso. Non salviamo l’universo dai mostri né recitiamo a memoria la Treccani. Proviamo piuttosto a insegnare ai più giovani l’importanza della lettura, facciamo (nel nostro piccolo) divulgazione culturale, sperando di instillare tanta curiosità e voglia di leggere e imparare.
Certo, quando sentiamo troppo rumore ci arrabbiamo come la piovra di Monsters University e altre volte, quando non troviamo i libri, siamo convinti ci siano fantasmi pronti a spaventarci proprio come in Ghostbusters. Ma se parliamo di paura e misteri, allora le biblioteche che hanno segnato il nostro immaginario sono ben altre: scopritele con noi!
Chi ha visto la serie Buffy l’ammazzavampiri ricorderà sicuramente la biblioteca, quella che si trova direttamente sopra la Bocca dell’Inferno. Le incredibili conoscenze del bibliotecario, Mister Giles, aiutano Buffy a districarsi tra le collezioni speciali di magia occulta di questo luogo – che è anche il quartier generale della banda!
(E no, a differenza di Rupert Giles noi non abbiamo mai imprigionato un lupo mannaro dentro un libro).
Ebbene sì, anche noi abbiamo sognato di lavorare nella biblioteca al terzo piano della Scuola di Magia e Stregoneria, quel luogo misterioso e affascinante ricco di libri di incantesimi, storie di stregoni e ricette di pozioni. Sebbene tutti gli studenti possano consultare i libri della Biblioteca, leggendo Harry Potter scopriamo che è presente anche un Reparto Proibito che custodisce una speciale collezione di libri di valore, quelli più grandi e potenti, per i quali gli studenti hanno bisogno di un permesso. Un po’ come la nostra sezione di sola consultazione sui libri della Città, non credete? (No, forse no.)
Vi ricordate The Pagemaster? Richard sta correndo in bici dal ferramenta quando scoppia un tremendo temporale. Decide di rifugiarsi in una biblioteca, dove viene accolto dal bibliotecario Mr. Dewey (che omaggio ragazzi, il nome vuole richiamare Melvil Dewey, il bibliotecario statunitense che nel 1873 ideò il moderno sistema di classificazione, quello che usiamo ancora oggi, seppure con qualche modifica, in tutte le biblioteche!). In quattro e quattr’otto Mr Dewey fa la tessera a Richard (anche se lui non la vuole, è solo entrato in biblioteca per ripararsi dalla pioggia) e gli indica i corridoi da seguire per arrivare al telefono pubblico e chiamare i suoi genitori (affinché lo vengano a salvare da questa catastrofe micidiale che altro non è che un semplice temporale), ricordandogli che per uscire basta seguire l’enorme scritta “EXIT” illuminata di verde, impossibile perdersi. Richard cammina in direzione telefono pubblico ma scivola e batte la testa. Quando si risveglia, l’enorme affresco che lo osserva dal soffitto inizia a sciogliersi e i colori, che scendono a cascate, lo trasformano in… un’illustrazione!
Potevamo non citare il clown più temuto della letteratura? Se avete visto l’ultima versione di It sicuramente ricordate anche voi la scena della biblioteca, quella in cui Pennywise spaventa il bambino che sta guardando un vecchio libro di fotografie, attirandolo verso l’archivio. Ma anche la clip del film del 1990, quella in cui il pagliaccio appare sulla balconata della biblioteca e lascia cadere verso il piano terra palloncini pieni di sangue.
Questo romanzo di Stephen King è sicuramente uno dei più conosciuti e ci ricorda che Mike, uno dei personaggi principali, diventa bibliotecario e ha un ruolo importante nella lotta a “It” proprio grazie alla sua conoscenza della storia locale.
Un’entità, un’idea, un principio metafisico incarnato in una forma antropomorfa: questo è Sogno, o Morfeo, protagonista di The Sandman, che per la sua stessa essenza di Eterno è dotato di grandi poteri. Lucien è il suo capo bibliotecario e fidato guardiano della biblioteca del Regno dei Sogni in cui sono presenti tutti i libri che le persone hanno sognato o solo favoleggiato di scrivere, così come tutte le idee di romanzo che non si sono mai concretizzate. Che sia una figura maschile come nel fumetto o femminile come nella trasposizione di Netflix, l’idea di un guardiano in grado di consultare libri che non sono ancora stati scritti è esaltante, no?
Voi cosa fareste se foste tormentati da un serial killer che usa i sette peccati capitali per giustificare i suoi omicidi? Il detective Somerset si rivolge ai classici in cerca di consiglio e la sua si rivela una scelta azzeccata. Nella scena di Se7en ambientata dopo il tramonto, con musica classica in sottofondo, Sommerset raccoglie Canterbury Tales, L’Inferno di Dante e altro ancora dagli scaffali della biblioteca nel tentativo di smuovere le indagini. Che siano nomi di persone o di antichi volumi, perizie calligrafiche o articoli di giornale, vecchie fotografie o retroscena aziendali, questi materiali d’archivio sono in grado di condurre alla verità assoluta perché non compromissori, impossibili da confutare e soprattutto, da oggetti fisici quali sono, lontani dalle post-verità digitali.
Ma ci sono occasioni in cui le biblioteche permettono di risolvere enigmi irrisolvibili. Indagando sul serial killer che terrorizza la polizia e il pubblico con le sue lettere cifrate e le sue provocazioni aperte, il vignettista Robert Graysmith interpretato da Jake Gyllenhaal nel film Zodiac, riesce a decifrare un codice segreto solo grazie all’aiuto dei libri della biblioteca. Ancora una volta nel cinema di David Fincher si scava nel passato, si affonda nei tomi e nei negativi delle foto, si fruga nella penombra degli archivi alla ricerca di verità sepolte e ancora una volta lo si fa con una forza vibrante che sa di certezza: solo tramite i mezzi analogici si potrà giungere alla risoluzione dell’enigma.
Una chicca: vi siete mai chiesti in quali e quanti film appaiono le biblioteche? Noi sì. E anche Jennifer Snoek-Brown, la creatrice di Reel Librarians. Date un’occhiata!