Carità
di Davide
Un’altra estate sta giungendo al termine e le persone riprendono le redini della loro vita quotidiana, ma le occasioni per celebrare avvenimenti e ricorrenze in tutto il mondo non terminano mai! E perché non ricominciare con una giornata dedicata ad aiutare il prossimo?
Infatti con questo articolo vi vogliamo ricordare della dodicesima giornata internazionale della carità, nata nel 2011 in Ungheria e sostenuta dal Parlamento e Governo locale e riconosciuta l’anno dopo dall’ONU. La data ricade il 5 settembre, scelta dalle Nazioni Unite per commemorare l’anniversario della scomparsa nel 1997 di Santa Madre Teresa di Calcutta.
La beata, la santa e il Nobel: Madre Teresa
Questa donna di fede è stata una delle figure più importanti dell’ultimo secolo per la diffusione del senso di carità e aiuto ai più bisognosi, prima nelle strade di Calcutta, in India, e poi in tutto il mondo. Le sue opere di sostegno sociale, morale e religioso hanno salvato e ispirato la vita di molte persone e sono state riconosciute con un premio Nobel per la pace nel 1979, oltre a farla proclamare prima beata e poi santa da papa Francesco nel 2016.
Una campagna millenaria
L’impegno verso la carità portato avanti non solo da ecclesiastici, ma anche da formatori, teologi e filosofi è tuttavia qualcosa che ha preso piede ben prima delle azioni di Madre Teresa. Sin dai tempi della vita di Cristo vi sono state molte figure votate alla battaglia contro l’odio e l’intolleranza verso altri credi e ideologie; è particolarmente interessante notare come nel Novecento, grazie alla nascita dei mass-media, sempre più organizzazioni si sono manifestate in nome di questo concetto.
Una società chiusa in se stessa
Nonostante viviamo in un’epoca moderna dove certi concetti malsani come intolleranza e odio dovrebbero essere cose rare da vedere, oggi la carità sembra essere necessaria più che mai. Secondo molti studiosi nelle società dei nostri giorni il persistente individualismo che sempre più si manifesta nelle persone ci porta a mettere davanti il benessere personale a discapito delle relazioni umane. Questo processo rende gli individui sempre più propensi a chiudersi in se stessi e a dimenticare l’importanza del contatto con la propria comunità e l’aiuto reciproco che ne deriva.
L’impegno odierno
Per onorare la giornata della carità e la storia che si porta dietro, le Nazioni Unite invitano il 5 settembre (come tutti gli altri giorni dell’anno) a rammentare ed esercitare i concetti di fraternità, pace, tolleranza e aiuto verso il prossimo. Si vuole porre in particolare l’accento sugli obiettivi di educazione e dialogo tra diverse religioni e culture.
Conoscenza e amore
Ci si rende facilmente conto come la carità possa essere effettivamente utile solo se sostenuta da un’adeguata istruzione: donare molto senza sapere perché lo si sta facendo non serve a nulla e questo non è un discorso per i soli religiosi. Credenti o meno, capire il prossimo arricchirà non solo la vita di chi aiutiamo, ma anche la nostra perché acquisiremo nuove conoscenze e scopriremo nuovi modi di vedere il mondo. In sostanza ci permetterà di aiutarci a crescere a vicenda e questo vuol dire “amore”, verso noi stessi e gli altri.
Con questo articolo speriamo di avervi fatto scoprire qualcosa di nuovo e vi invitiamo a venirci a trovare per espandere ancora di più i vostri orizzonti.
PER APPROFONDIRE
“La mia vita” di Teresa di Calcutta
“Atlante storico della carità” di Juan María Laboa
“Odierai il prossimo tuo” di Matteo Maria Zuppi
“Dialogo sulla solidarietà” di Massimo Cacciari