Ricette e romanzi

10 ricette letterarie che dovete assolutamente provare
Questa settimana vi proponiamo una carrellata di ricette tratte da romanzi, per farvi venire voglia di leggere (ma anche di sperimentare in cucina)! La lista degli ingredienti la trovate nelle immagini, ma per i procedimenti più complessi vi rimandiamo ai blog di settore che abbiamo selezionato.
Indice
I cinnamon buns di Donna Tartt
Il timballo di maccheroni di Tomasi di Lampedusa
La zuppa di cipolle di Georges Simenon
La Queen of Puddings di James Joyce
La zuppa di cavoli di Fëdor Dostoevskij
La torta gingerbread dei Fratelli Grimm
Cominciamo con il dolce più famoso della letteratura: la celeberrima madeleine di Alla ricerca del tempo perduto. Le madeleines sono dei tipici e soffici dolcetti francesi a forma di conchiglia, originari di Commercy, comune situato in Lorena, nella Francia del nord-est.
Si pensa che questi dolci risalgano al XVIII secolo, quando Luigi XV, assaggiatele allo Chateau de Commercy, se ne innamorò a tal punto che gli diede il nome della pasticcera che le aveva create: Madeleine Paulmier.
Il procedimento completo lo trovate nel libro Menù letterari di Céline Girard, disponibile al prestito presso la nostra biblioteca.
Il kanelbulle è un dolce nato in Svezia negli anni venti del XX secolo, diffuso come dolce da colazione o dessert in nord Europa e in America. In Svezia è particolarmente popolare e viene spesso consumato nel fika, la tradizionale pausa caffè con il dolce. Nella traduzione inglese è chiamato Cinnamon Roll o Cinnamon Bun.
Noi ne siamo rimasti estasiati!
Per il procedimento completo, vi consigliamo la lettura dell’articolo di Giallo Zafferano.
Sotto le feste, si sa, si dà il meglio in cucina con i piatti più elaborati: è l’occasione perfetta per cimentarsi con il famigerato timballo di maccheroni in crosta descritto nel Gattopardo. Lo sapevate che esiste addirittura una Giornata Nazionale del Timballo di Maccheroni, che si celebra il 23 dicembre?
Per non farvi trovare impreparati, la ricetta ufficiale con il procedimento passo passo la trovate sul blog dell’Associazione Italiana Food Blogger.
L’idea di una zuppa calda vi stuzzica? Perché non provare la zuppa di cipolle alla francese, che il commissario Maigret tanto amava? La zuppa di cipolle gratinata, ovvero la deliziosa soupe à l’oignon, è uno dei primi piatti più famosi della cucina francese:
fondamentale portarla in tavola e gustarla immediatamente dopo la gratinatura, quando il pane è ancora croccante!
Il procedimento completo lo trovate sul blog di Giallo Zafferano.
La torta di mele è l’unica cosa che l’io narrante di Jack Kerouac dichiara di mangiare nel suo viaggio per tutto il paese: è quasi la contraddizione di un popolo, di una generazione che, nella disperata ricerca di una rottura, di un passaggio verso nuovi orizzonti e nuovi ideali, più si stacca dalle sue radici, in un viaggio reale e metaforico, più rimane ancorata e si appiglia alla sua tradizione.
Tipico è il modo di dire “American as an apple pie” (Americano come la torta di mele).
“Non le piaceva mangiare quando c’erano molte persone che la rendevano timida e spesso si chiedeva perché non si potesse mangiare qualcosa di poetico come violette o rose”
Proprio in questo passo dell’Ulisse di James Joyce viene celebrato il tipico dolce inglese definito Queen of puddings, per la sua cremosità e golosità. In Inghilterra in particolare non può mancare sulla tavola nel Bloomsday, giorno in cui si svolgono le celebrazioni in onore dell’autore, che corrisponde proprio al momento in cui si svolge il viaggio del protagonista Leonard Bloom.
Se volete gustare anche voi questo speciale manicaretto, potete trovare la ricetta completa nella sezione COOK del Corriere della Sera.
Che i russi amino il cavolo non è certo un segreto e i protagonisti dei romanzi di Dostoevskij non fanno dunque eccezione. Lo schi, minestra a base di questa verdura, è probabilmente la minestra più diffusa in Russia dopo il borsch.
Non vi sembra un’ottima idea per riscaldarsi nelle fredde serate invernali?
Per qualche curiosità e il procedimento completo vi rimandiamo al blog Russia Beyond.
La tradizione di produrre casette decorate di pan di zenzero nacque in Germania agli inizi del 1800. Alcune teorie fanno risalire la celere casetta alla fiaba dei Fratelli Grimm Hansel e Gretel in cui due bambini abbandonati nella foresta trovano una casa commestibile fatta di pane di zenzero con decorazioni di zucchero.
Pare che dopo la pubblicazione del libro, i fornai tedeschi iniziarono a vendere casette di pan di zenzero come quella del racconto.
Se volete anche voi cimentarvi in questa impresa, potete aiutarvi con questo articolo di iFood.
“Mentre Renzo barattava i saluti con la famiglia, Tonio scodellò la polenta sulla tafferìa di faggio, che stava apparecchiata a riceverla: e parve una piccola luna, in un gran cerchio di vapori”
Così Manzoni descrive la polenta che veniva servita al tavolo in una nuvola di vapore caldo, ma non era la polenta gialla che conosciamo oggi. Nel Nord Italia il mais e la sua coltivazione furono introdotte solo dopo la carestia del 1628; Manzoni era molto attento ai dettagli e non volle tradirsi: la polenta di cui si parla nei Promessi Sposi è invece a base di grano saraceno, uno pseudo-cereale povero, che da qualche anno è stato riscoperto per le sue proprietà nutrizionali.
Per concludere vi proponiamo la ricetta della famosa Burrobirra, la bevanda di Harry Potter che veniva servita al pub “I Tre Manici di Scopa”, amata dagli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e anche dai maghi adulti.
Il procedimento completo per realizzarla lo trovate sul blog di Giallo Zafferano.