Dalia e la macchina da scrivere
di Manuela
La storia di Dalia e della sua fedele compagna, la Olivetti MP1 rossa, è in grado di trasportarci avanti e indietro nel tempo: ci accompagna sulle rive del lago di Avigliana e ci fa intrufolare tra le vie del centro di Torino, attraversando i mercati e osservando la vita che scorre. Si tratta di un romanzo elegante, malinconico, con figure dai colori pastello e emozioni ad alto contrasto. Desy Icardi delinea il profilo di una ragazza coraggiosa dagli occhi curiosi, decisa, con modi gentili, fantasiosa, inesperta, pratica.
Avigliana
Dalia Buonaventura vive con suo padre, un ex imprenditore senza più averi, e si fa carico delle spese della casa dattilografando a macchina per conto del ragionier Borio. E proprio attraverso i vari incarichi che ottiene, rivediamo le vie di Avigliana: Piazza Conte Rosso, le rovine del Castello, il lago grande, la chiesa. Se avete visitato questa piccola cittadina, riuscirete certamente a ricreare nella vostra mente le strade di ciottolato, le insegne delle botteghe, gli spazi. E così vedrete pian piano comparire anche i capelli ondulati di Dalia, i piedi che spingono i pedali della Bianchi Suprema. Sentirete le risate dei bambini che giocano, seguirete le corse da una casa all’altra, avanzerete misteriosamente nella notte sulle rive del lago.
Per scacciare i brutti pensieri, Dalia ripensò a un’altra storia, quella che Dorina le raccontava più spesso e che narrava di un tempo ancora più lontano di quello in cui visse il crudele Conte Verde, un tempo in cui i laghi di Avigliana ancora non esistevano e al loro posto c’era un villaggio così prospero da aver reso il cuore dai suoi abitanti avido e insensibile ai bisogni altrui.
Un giorno d’inverno, un viandante dal mantello bianco come la neve che stava cadendo copiosa bussò a tutte le case del villaggio per ottenere riparo, inutilmente. Giunto ai margini del villaggio, il viandante picchiò alla porta di una misera casupola abitata da un’anziana donna. Nonostante la poveretta avesse appena il necessario per vivere, invitò il visitatore a entrare e lo rifocillò come meglio poté.
La mattina seguente, quando la vecchia si svegliò, il viandante era già ripartito e il sole splendeva allegro, come se la primavera fosse giunta in anticipo. La vecchietta uscì di casa e scoprì che il villaggio non c’era più e al suo posto erano apparsi due magnifici laghi: il Lago Grande e il Lago Piccolo di Avigliana.
Il nostro consiglio
Se volete visitare il Castello di Avigliana con una guida in grado di rispondere a tutte le vostre domande, questo è il sito da consultare: trovate informazioni, orari, approfondimenti, foto e contatti!
Rivoli
In un pomeriggio che segnerà la sua vita, Dalia si ritroverà a girovagare anche tra le vie di Rivoli. La passeggiata silenziosa porterà lei e il suo accompagnatore a pranzare in un piccolo ristorante, godendosi ogni boccone e sorseggiando lentamente e con attenzione un bicchiere di vino bianco.
I tavoli erano coperti da tovaglie di spesso cotone bianco, le pareti erano foderate nella parte inferiore di legno scuro, mentre in quella superiore erano posti grandi specchi rettangolari inclinati verso il pavimento, secondo una moda tardo-ottocentesca importata dai caffè parigini.
Il nostro consiglio
Se avete in programma una visita a Rivoli, dovete assolutamente visitare il Castello: patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, è oggi un museo che ospita mostre e installazioni d’arte. Non perdetevi questo “piccolo” gioiello!
Torino
Dalia si sposterà poi a Torino (non vi raccontiamo il perché, vi toccherà leggere il libro per scoprirlo!). Tra presente e passato, ci ritroviamo ad attraversare il Balon alla ricerca di qualche pezzo raro nascosto tra i ferrivecchi e gli stracci. Poi percorriamo via Milano per raggiungere il caos di Porta Palazzo, popolato da venditori, massaie e cameriere. Arriviamo a Porta Nuova con un viaggio in seconda classe, visitiamo la chiesa di San Domenico, passiamo dal Valentino per scendere al Circolo Canottieri. Torino prende forma attraverso i passi e le esperienze della nostra dattilografa.
Passeggiando e chiacchierando, i ragazzi percorsero tutta via Garibaldi e si fermarono all’angolo con piazza Castello, dove sotto ai portici si trovava una cremeria. Presero posto a un tavolino esterno, mentre la gente incominciava ad assembrarsi nella piazza e a muoversi a gruppi in direzione di via Roma.
Il nostro consiglio
E di Torino potremmo consigliarvi di tutto e di più, abbiamo una lista infinita di consigli. Ma forse, omaggiando il negozio di Dalia, il consiglio più onesto potrebbe essere quello di farvi vivere l’esperienza del Gran Balon: ogni seconda domenica del mese, dal 1985, le stradine dietro Porta Palazzo ospitano il mercato dell’antiquariato e vintage e i suoi antiquari, rigattieri, collezionisti e artigiani. Da non perdere!
Ivrea
Chiudiamo il percorso all’interno del romanzo con una piccola visita a Ivrea, eletta da poco Capitale Italiana del Libro 2022. Le pagine piene di inchiostro e parole non ci portano tra le vie eporediesi, ma abbiamo pensato di chiudere in bellezza consigliandovi una visita al Museo Tecnologic@mente. Si tratta di uno spazio che racconta la storia industriale della Olivetti, la storia delle macchine per scrivere e da calcolo con cui l’azienda si è imposta nel mercato italiano e internazionale. E chissà che passeggiando per il museo non troviate una Olivetti MP1 rossa, proprio come quella di Dalia.
Era una Olivetti MP1, un gioiellino della meccanica del peso di appena cinque chili e due etti; molto più pratica e maneggevole della recente e tanto decantata Olivetti Studio 42, che pesava di più. E poi era rossa! Quando aveva consultato il catalogo di vendite per corrispondenza, aveva visto che erano disponibili diversi colori: il classico nero, il verde, il rosso, il celeste e l’avorio. Le sue dita avevano tanto indugiato sul modello di colore rosso ma poi, su consiglio del padre, aveva optato per un più rispettabile avorio, meno vivace ma molto elegante. Qualche settimana più tardi, quando aveva aperto la grande scatola, la MP1 si era però rivelata dello stesso colore che era solita applicarsi sulle labbra di nascosto dal padre.
Se vi abbiamo incuriosito, vi lasciamo qui di seguito il link per prendere in prestito il libro: La ragazza con la macchina da scrivere
Vi invitiamo anche a curiosare il sito web di Desy Icardi: questo è un articolo che racconta proprio il romanzo oggetto del nostro viaggio!
Infine, qui di seguito vi lasciamo una mappa dettagliata che potete salvare e utilizzare per il vostro viaggio itinerante alla ricerca dei luoghi di Dalia:
Una risposta
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