Un team tra libri e scaffali


Biblioteche. Ne esistono di tanti tipi, alcune sono leggendarie. Insieme ad altri colleghi lavoro in una biblioteca di pubblica lettura. Faccio parte dello staff. Direi che è il caso di chiarire che chi lavora in biblioteca non è il depositario del sapere, né un distributore di libri.
Lo staff in biblioteca
È stato detto che chi lavora in biblioteca ama i libri come il marinaio ama il mare. Credo sia vero… Un marinaio non è necessariamente un bravo nuotatore, ma sa navigare e sa che non è solo a nuoto che si va più lontano.
Con il tempo grazie al lavoro svolto da tutti noi, la nostra biblioteca è diventata un punto di riferimento ben riconoscibile: non solo per i nostri concittadini ma anche per gli utenti del sistema bibliotecario dell’area metropolitana, che accedono regolarmente alle opportunità culturali che offriamo loro. Realizzando una cultura della cittadinanza partecipe. La biblioteca come il libro sono i luoghi dei legami. Esistono ovunque si stringa, senza protocolli né contratti, un collegamento tra le persone attraverso qualsiasi forma di mediazione, comprese le pagine di un libro. Spesso il libro diventa l’occasione del legame, il suo prolungamento. La nostra biblioteca è estroversa: un luogo per accogliere e costruire domande, creare alleanze, intesa come luogo è l’involucro della biblioteca intesa come legame con i lettori. Il legame consolida il luogo. Ma è vero anche il contrario.

Far parte dello staff significa occuparsi del servizio di reference, che non è esclusivamente assistenza bibliografica nell’uso del catalogo sistematico. Significa occuparsi delle attività informative in biblioteca, deputate a fornire agli utenti, che necessitano di informazioni, l’assistenza loro necessaria per ottenere il migliore risultato possibile dalla ricerca. È un servizio inteso come un complesso di attività, che la biblioteca prevede per l’utente, al fine di collegare due realtà disomogenee: i bisogni informativi dell’utente e l’universo documentario e informativo a cui dalla biblioteca si accede. Aiutando gli utenti ad utilizzare i materiali richiesti in modo efficace. È stato detto che le attività informative hanno come esito un processo di trasferimento dell’informazione, compiuto nel corso di un’attività sociale umana, dunque investono direttamente la sfera dei rapporti interpersonali e l’ambito emotivo, oltre a quello razionale.
Queste righe mi danno l’opportunità di render noto che devo molto alle persone che condividono la biblioteca, perché portano una ventata di aria fresca e indirettamente mi trasportano altrove, all’altro capo del mondo o alla scoperta delle pieghe dell’animo umano…
Qualsiasi persona ha una storia, una prospettiva, una propria situazione, per questo non mi stanco di ascoltare gli utenti che incontro sulla mia strada, cercando di comprenderne le esigenze in modo da poterli soddisfare.
Il lavoro dietro le quinte
Far parte dello staff significa anche altro. Operare un controllo attento, rigoroso dei titoli in entrata e in uscita al desk; predisporre ed attuare la circolazione libraria di sistema ed interbibliotecaria; occuparsi della ricezione dei pagamenti per alcuni servizi offerti (laboratori, fotocopie, stampe); collaborare alle operazioni di inventario e di macero.
Ma c’è di più. Curare le acquisizioni di giornali e periodici italiani dando vita ad una emeroteca ricca di offerte interessanti, dando loro la più ampia visibilità. L’importanza della raccolta dei giornali riesce ad assolvere, all’interno della biblioteca, la duplice funzione di documentazione corrente dell’attualità politica e di documentazione storica, politica, e culturale. Le raccolte dell’emeroteca, dunque, sono supporto prezioso alle esigenze informative degli utenti e al contempo fonte primaria per la ricostruzione della vita politica e culturale italiana e internazionale.
Poi, vuol dire fare i conti con i processi amministrativi ed organizzativi. Esplicare eterogenee attività di segreteria. Predisporre documenti di natura amministrativa-contabile. Occuparsi di cassa e di acquisti e magazzino.

Gli scaffali
Detto questo, la biblioteca non è, come potrebbe sembrare ad uno sguardo superficiale e rapido, un “quadretto” fin troppo rassicurante! Qualsiasi vita, quella di chi ci lavora e la vita stessa di una biblioteca, comporta sfide e battaglie, occasioni per mettere alla prova la propria resistenza e tenacia, come anche l’apertura e la generosità. Non viviamo nella nostra comfort zone, uno spazio fisico o temporale in cui controlliamo tutto, prevedibile, in cui non può capitarci niente di brutto, ma neppure niente di meglio, di diverso o di nuovo.
Un giorno, muovendomi tra gli scaffali a cui hanno accesso diretto i lettori, mi sono accorta che c’era un libro messo al contrario: non si vedeva il dorso, con l’etichetta che ne indicava la collocazione, ma l’insieme delle pagine. Quando l’ho preso per sistemarlo ho scoperto che era Come un romanzo di Daniel Pennac. Ho pensato, bella strizzatina d’occhio ai lettori! Quel libro è considerato uno dei migliori ambasciatori della lettura che esistano. Un invito a leggere qua e là, senza regole o limiti, con un solo obbligo: farlo per piacere.
I lettori, le pagine, i racconti
Nella biblioteca il lettore gode di un inestimabile privilegio: l’anonimato, ma non un anonimato solitario, desolato e sperduto, bensì un anonimato pubblico, assistito per così dire dallo staff. Noi non prendiamo il posto di nessuno, né quello del genitore né quello dell’insegnante. Per il lettore siamo una presenza, uno sguardo, un orecchio attento. Non possiamo fare la strada al suo posto. Al lettore impaziente, rispondiamo che per la sua domanda può trovare molte risposte qui tra le pagine dei libri e forse anche la sua. Ecco perché oltre che di conoscenza occorre dar prova di “ospitalità”. Alcuni utenti ci dicono che sono felici di vivere la biblioteca, perché “cercano ciò che trovano”. Non è un lapsus come può sembrare; ci raccontano la gioia che provano trovando negli scaffali ciò che non potevano cercare, perché ne ignoravano l’esistenza, ma che risponde a domande che non avevano mai pensato di porsi. Come dire che solo perdendosi nell’oceano delle storie, ci si salva.

Il libro è al contempo supporto e legame per tutto ciò che vi si scrive. Mi capita di pensare che non sarebbe male riunire tutte le persone che hanno letto lo stesso libro. Forse si assomigliano, palpitano di uguali emozioni e si infuriano per gli stessi motivi! Noi siamo testimoni che dietro ogni libro si nasconde una comunità ignara della propria esistenza. È probabile che in biblioteca si cerchino altrettante scie umane e a volte credo si incrocino, grazie alla lettura di un libro. I libri creano legami, con i libri nascono storie…
Il viaggio dei libri
Far parte dello staff, grazie ai lettori e ai libri, è come fare ogni giorno un viaggio diverso… I libri hanno braccia lunghe che si spalancano con le pagine. Accolgono gli occhi che si posano su di loro. Durante la lettura adottano le mani che li afferrano, tozze, callose o curate, morbide, pallide, scure, giovani o rugose che siano. I libri non aspettano altro che quelle adozioni quando li presentiamo nelle sezioni novità, o quando ci cercano dai ripiani degli scaffali dove li abbiamo collocati, e spesso sanno dimostrare gratitudine a chi li ama, dandogli ciò che cercava: tenerezza ed emozione, brividi ed esotismo, acume e nuovi sentieri per capire il mondo e imparare a viverci.
Lavorando in biblioteca, si ha l’opportunità di toccare con mano quanto è vero che dal giorno della pubblicazione un’opera non appartiene più all’autore, ma a tutti i suoi lettori che ne maturano l’esperienza. Un libro è un passe-partout. Le prime parole sulla prima pagina offrono la chiave di un mondo ignoto, che si svela nell’immaginario universo mentale all’apertura del libro. E per noi dello staff, riuscire a far incontrare quelle parole con il cuore e la mente e la vita del “loro” lettore, significa condividere un momento di felicità! Un buon libro è un rimedio per molti mali, e per ciascuno di loro in biblioteca si trova il libro giusto e noi lo cerchiamo insieme…
Chissà cosa accadrà domattina…
Una risposta
[…] Ti è piaciuto l'articolo? Leggi anche "Un team tra gli scaffali"! Share […]